Area di Intervento
L’Etiopia è un paese anagraficamente molto giovane, dove manca qualsiasi tipo di associazionismo e di struttura educativa che non sia la scuola. In situazioni come questa i ragazzi possono trovare nello scoutismo l’occasione per una formazione completa, che li aiuti a crescere, li prepari alla vita e a porsi al servizio del loro paese, sottraendoli ad un futuro di emigrazione forzata.
L’Etiopia è un paese grande quasi 3,5 volte l’Italia. Il progetto mira a raggiungere tutte le regioni e non solo le città, ma anche i villaggi dove peraltro vive gran parte della popolazione. Una diffusione capillare è infatti resa necessaria dalle enormi difficoltà di comunicazione, sia stradali sia postali e telefoniche. Lo stato delle strade in particolare è disastroso.
Il progetto Harambee Etiopia
Harambee Etiopia è un progetto di cooperazione e di solidarietà internazionale. Si propone due obiettivi principali: contribuire alla diffusione dello scoutismo in Etiopia (dopo averne favorito la ricostituzione); promuovere lo sviluppo sociale ed economico di un villaggio, attraverso azioni educative ed iniziative di sviluppo comunitario, nel rispetto delle usanze, della dignità della persona e dell’esperienza della popolazione locale. Il progetto, lanciato nell’ottobre 2001, ha contribuito in una prima fase alla rinascita dello scoutismo giovanile, raggiungendo l’obiettivo del riconoscimento ufficiale della Associazione Scout d’Etiopia.
Dal 2003 si è aperta una fase nuova del Progetto Harambee Etiopia, con l’obiettivo di costruire una base scout in località Gassa Chare (situata a 500 chilometri da Addis Abeba), che serva sia per le attività dei ragazzi, sia come centro di servizio per la comunità locale.
Lo stile degli interventi già promossi da Harambee in Kenya, non è di carattere assistenziale, ma mira all’autosviluppo della popolazione locale in collaborazione con volontari italiani, privilegiando le attività educative e quelle di promozione sociale delle persone.
La nostra esperienza
Gassa Chare (Etiopia), è qui che il clan Brasca Noel BG3 ha ricevuto il suo “battesimo africano”, è qui che è iniziato il progetto Harambee Etiopia ed è qui che i nostri occhi si sono aperti su nuove realtà, le nostre mentalità espanse e il nostro modo di vivere la quotidianità cambiato. Abbiamo trascorso un mese intensissimo (dal 27 Luglio al 21 Agosto 2004) ricco di nuove esperienze e nuove amicizie.
I bambini di Gassa Chare sono stati i primi a darci fiducia. Ogni giorno alla mattina animavamo il gruppo scout locale con danze, canzoni, attività manuali e giochi; al pomeriggio l’animazione si spostava fuori dall’area del nostro campo, andavamo in un prato vicino al centro del villaggio e cercavamo di coinvolgere più bambini possibili. Dopo poche settimane oltre ai bambini, accorrevano anche adulti e adolescenti, sempre molto incuriositi dalle nostre attività. Grazie al primo approccio con i bambini, abbiamo conquistato la fiducia di più persone nel villaggio, tant’è che siamo riusciti ad organizzare, grazie anche all’aiuto di Padre Renzo, delle riunioni con il Comitato dei Giovani del villaggio.
Abbiamo ascoltato attentamente le loro esigenze, i loro sogni e le loro aspettative. Ci siamo mostrati molto disponibili e loro hanno fatto lo stesso. Alla fine di questi incontri si poteva leggere chiaramente la riconoscenza nei loro occhi, il loro stupore nell’aver incontrato dei “bianchi” aperti al dialogo, ma soprattutto all’ascolto. Padre Renzo, capo scout nazionale e missionario cappuccino, ci ha aiutato molto nella comunicazione con la gente del villaggio. Ogni domenica,eravamo ospiti della missione di frati cappuccini di Gassa Chare; dopo la messa mattutina, animata da canti spettacolari, pranzavamo lautamente alla missione. Qualcuno di noi ha avuto la fortuna di visitare anche l’ambulatorio, tenuto da una coraggiosissima suora, suor Luigia; lei e le sue sorelle ci hanno anche invitato a prendere un caffè e così abbiamo assistito alla cerimonia del caffè, che in Etiopia segue dei “rituali” ben precisi.
Negli ultimi giorni della nostra esperienza africana abbiamo visitato anche la capitale dell’Etiopia: Addis Abeba. Qui siamo stati ospiti della missione dei cappuccini, abbiamo visitato il mercato e incontrato il gruppo scout di Addis. E’ stato molto interessante il confronto sul metodo, i mezzi e gli obbiettivi dello scoutismo etiope confrontato a quello italiano. In Etiopia le esigenze sono completamente diverse e gli ostacoli incontrati dallo scoutismo sono più radicali, dalla mancanza di mezzi alla mentalità della gente, ma la buona volontà e la voglia di migliorare il mondo è molto forte e sentita, forse più che in Italia.
Per il nostro Clan è stata un’esperienza indimenticabile e molto impegnativa, soprattutto per l’autofinanziamento. Credo che sia impossibile rimanere indifferenti alle realtà che abbiamo potuto vedere e toccare con mano. Gassa Chare è un villaggio molto esteso, con una vegetazione rigogliosissima (grazie anche agli abbondanti temporali nel periodo delle piogge), ricca di risorse che non sono per niente sfruttate al meglio. I principali problemi che ci sono stati riferiti dai locali sono: la necessità di una riforestazione intelligente, la sistemazione di numerosi orfani, una campagna di sensibilizzazione all’HIV, la mancanza di un centro di aggregazione per gli abitanti. Inoltre noi abbiamo potuto anche riscontrare una insufficiente educazione all’igiene e sicuramente una scarsa educazione sessuale. Le donne sono una ricchissima risorsa per questo paese, ma il loro ruolo, purtroppo, è ancora molto marginale. E’ l’uomo che comanda, ma la sua capacità di gestione famigliare è molto scarsa e molte responsabilità gravano sulle donne.
Sarà difficile dimenticare un’esperienza del genere: 12 interminabili ore su un pulmino folkloristico e su strade sterrate per raggiungere Gassa Chare, un mese trascorso a dormire in tenda, mangiare in una casetta di lamiera e a camminare in parecchi centimetri di fango formatisi dopo ore e ore di pioggia fittissima. Ci ha molto arricchiti questo campo, le nostre coscienze si sono rinnovate e la nostra capacità di guardare il mondo e la realtà è cambiata completamente. Il bilancio è sicuramente molto positivo e ora ci sentiamo l’onore e l’onere di essere testimoni di questa realtà.
La situazione attuale
Successivamente al nostro campo il progetto è proseguito. Attualmente (2013) sono stati costruiti un asilo con una biblioteca fornita di libri e audiovisivi per i bambini, un orto ed un punto di incontro per i giovani del villaggio dove si svolgono riunioni e laboratori. Tutte gli aggiornamenti sul progetto sono visibili sul sito del progetto Harambee e sulla pagina degli attuali progetti.
Partecipa anche tu
Il Progetto Harambee Etiopia è iniziato con il primo campo nell’agosto 2004 al quale il nostro gruppo Scout ha aderito! Il progetto ha messo basi solide e continuerà ad operare per i prossimi anni nell’aiuto all’autosviluppo del paese di Gassa Chare. Ora, tutti noi, tornati e arricchiti da questa forte e grande esperienze abbiamo deciso di impegnarci nel sostenere il progetto, sia economicamente che in prima persona in prossimi campi e progettazioni. La popolazione di Gassa Chare chiede il nostro aiuto e la nostra amicizia.Noi ci rivolgiamo a tutti voi, che leggete queste pagine!! Se volete avere notizie e informazioni sul progetto potete visitare il sito della fondazione Brownsea o del settore internazionale AGESCI.